Confratello Maurizio Bicocchi

Maurizio Bicocchi

(Firenze 30 Maggio 1930 – Follonica 26 Marzo 2018)

“Maurizio Bicocchi, nato a Firenze il 30 maggio 1930 e come amava ricordare con orgoglio fiorentino battezzato nel Battistero di San Giovanni Battista, era il quarto dei fratelli Bicocchi figli di Michele e Cornelia Soster, nato dopo le tre sorelle Elena, Paola e Giovanna.

Aveva studiato nell’ultimo anno di liceo al Collegio Rosmini di Domodossola di cui conservava un vivo ricordo soprattutto per alcune grandi amicizie strette e per i padri Irlandesi che amava ricordare. Dopo il matrimonio nel settembre del 1957 con la Contessa Romana Pichi aveva iniziato la sua carriera lavorativa nella Olivetti dell’Ingegner Adriano per il quale aveva grande ammirazione. Aveva frequentato l’IPSOA Istituto post-universitario per lo studio dell’organizzazione aziendale a Torino la cui fondazione avvenuta nel 1952 su iniziativa di Adriano Olivetti, di Vittorio Valletta e dell’Unione industriale di Torino fu la prima realizzazione in Italia di una scuola di formazione superiore sul modello delle business school americane.

Trasferitosi a Parigi con la giovane moglie per un periodo di formazione presso la Compagnie des Machines Bull (CMB) che aveva un accordo con la Olivetti aveva avuto con grande gioia la possibilità di frequentare il ramo francese della famiglia formatosi per il matrimonio della sorella del babbo Michele con un francese, rimanendo sempre molto legato ed in contatto con loro. Successivamente trasferiti a Milano, dove nasce il primogenito Marco a maggio del 1961, lavora in Olivetti General Electric alla selezione del personale e quindi successivamente alla morte di Adriano Olivetti nel 1960 ed alla cessione della divisione elettronica a General Electric nel 1964, in Olivetti ad Ivrea con trasferimento della famiglia a Torino. La sua seconda genita Alessandra nasce a Torino ad aprile 1968. Nell’aprile del 1969 mentre era diretto con la famiglia a trovare il carissimo amico Fabrizio Sella dei tempi del Collegio Rosmini a Domodossola, è vittima di un grave incidente stradale che lascia feriti la moglie e lui stesso ma risparmia Marco mentre la piccola Alessandra era a casa. Successivamente all’incidente decide di lasciare l’Olivetti e di studiare psicologia materia alla quale si era appassionato nel lavoro alla Direzione del Personale della Olivetti. Negli anni successivi si occupa per un periodo da imprenditore agricolo della Tenuta del Numerouno ereditata nel 1964 alla morte del papà Michele.

Maurizio amava la natura, la montagna per il legame con il Trentino origine della sua mamma Cornelia e Claviere in val di Susa dove passava volentieri i mesi d’estate, ed il mare della Maremma. Ricordava sempre i tempi al Club Nautico Follonica che fondato nei primi anni ’40 con il nome di Società La Vela e nato ufficialmente nel 1950 con la sua affiliazione alla Federazione Italiana Vela è stato uno dei primi circoli velici italiani sorti nel dopoguerra e da allora sempre presieduto ininterrottamente da un membro della famiglia Bicocchi. Maurizio ricordava sempre le veleggiate con l’amico Nino Nicoletti all’Elba ed in Corsica, era un grande appassionato di nodi ed impiombature marinare.

Un uomo colto, sempre appassionato di storia e di araldica amava leggere e studiare, approfondire la storia della famiglia e dell’Italia. Un gentiluomo che dava un grande valore all’educazione ed allo stile. Maurizio era credente e devoto e la investitura a Cavaliere j.s. del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio era stata per lui una grande gioia. Negli ultimi giorni ha voluto che suo nipote Giorgio indossasse il suo mantello che gli ha destinato spiegandogli la storia della famiglia ed il suo significato.”

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